Le arcane maggiori: leggere le figure femminili nei tarocchi (1)

Febbraio 16, 2018 5900 Visite Caterina

 

 

Analizzare le arcane maggiori, le figure femminili dei tarocchi, è un lavoro molto interessante per capire il nostro rapporto con i vari aspetti del femminile. Gli archetipi femminili nel mazzo infatti non sono affatto marginali ma al contrario come tutte le carte, risultano figure essenziali e dominanti.

Questo fatto non è ne scontato ne banale.

Nelle 22 tappe di questo percorso iniziatico tante figure maschili equilibrano altrettante figure femminili in un percorso armonico dove nessuna carta può essere sostituiva di un’altra.

La questione del femminile nei tarocchi è molto curiosa se pensiamo che nacquero nel Medioevo, un periodo che fu nemico del femminile e dove non ci aspetteremmo di trovarne neppure un cenno.

Questo fatto però è importantissimo perché ci offre invece un indizio significativo riguardante l’ambiente da cui su si originò il mazzo.

 

Da dove nasce la paura dei tarocchi.
Piccola parentesi per chi ne ha timore.

 

Le ragioni legate alla paura dei tarocchi sono tante, e la persecuzione che ne derivò e che ancora oggi esiste, fu talmente impositiva e definitiva che acuì il terrore legato a queste immagini. Ancora oggi al solo sfogliare le carte qualcuno sussulta o incede.

Quando peschiamo una carta e abbiamo un sussulto dovremmo provare a chiederci quale sia il nostro rapporto con i contenuti di quell’archetipo.

La paura e la censura dei tarocchi trovano origine nel Medioevo in quelle figure che occupavano (e in parte ancora occupano) l’immaginario collettivo e represso dell’animo umano. Stimolavano inquietudine e continuano a farlo in coloro che non accettano completamente tutte le parti di se stessi.

L’ascolto del proprio intuito e l‘accesso ai propri contenuti inconsci fu strumentalizzato per secoli, e venne associato alla voce del demonio.

Le immagini del terrore erano naturalmente figure di potere come il papa, l’imperatore o l’imperatrice.
Chi mai avrebbe osato giocare con le loro immagini in un gioco di carte?
Ma mi riferisco anche ad immagini che mostravano la nudità di donne e uomini, a figure controverse e oscene come una donna papa! o simbologie come il diavolo in persona, la morte, o l’uomo appeso.

Il timore di queste immagini era causato da una cultura imbavagliata e indottrinata.

Ma i tarocchi che venivano usati come un gioco, nacquero per mascherare i grandi percorsi iniziatici, che mai nessuno avrebbe potuto capire se privo delle conoscenze necessarie per decodificarli. E così questi mazzi hanno viaggiato nel tempo, secolo dopo secolo, ignari di trasmettere delle tradizioni che sono giunte fin qui.

Oggi chi conosce i tarocchi sa bene che queste immagini non sono un potere ma uno strumento di conoscenza che ci aiuta ad accedere a noi stessi, a quelle nostre capacità di ascolto seppellite sotto strati e strati di polvere.

 

Il percorso femminile delle lame

 

 

 

Il percorso femminile delle lame si delinea in una parabola che parte dalle rappresentazioni femminili terrene, espresse in maniera eccellente da figure come la papessa, l’imperatrice e la giustizia, ad immagini via via sempre più astratte e legate al mondo naturale quali la forza, la temperanza, le stelle e il mondo.

 

A queste lame si dovrà aggiungere poi d’obbligo anche la lama della luna che sebbene non rappresenti manifestatamente la figura di una donna, è la carta che più chiaramente riesca a manifestare il pieno potere intuitivo femminile e le simbologie ad esso legate.

Nella prima parte di questo percorso vi darà dei suggerimenti interpretativi di lettura e applicheremo questo metodo per analizzare le tre donne di potere: la papessa, l’imperatrice e la giustizia.

 

E allora partiamo!

 

A cosa si riferiscono le carte

 

Le carte nei tarocchi rappresentano molte cose: situazioni, qualità, valori e persone in carne ed ossa di diverse età e temperamenti. Il modo in cui esse si relazionano tra loro è centrale per capirne il ruolo e il significato.

L’estrazione delle carte può riferirsi a persone vere e proprie ma anche a qualità, sentimenti o situazioni.

 

Come interpretare i tarocchi: suggerimenti utili

 

In questo articolo non mi soffermerò sui significati delle carte ma insieme a voi proverò a mostrarvi come farci dire dalle carte stessse il loro significato.

Sebbene conoscere il contenuto delle carte possa essere rassicurante e per certi versi interessante, in un secondo momento questo diviene il principale ostacolo al lasciarsi andare. L’osservazione neutra al contrario lascia spazio all’intuizione e supera nettamente la concettualità in appropriatezza e interpretazione.

Con l’osservazione accediamo non a ciò che pensiamo che la carta debba significare, ma a ciò che la carta ci sta dicendo. Inoltre, non c’è niente di questi contenuti culturali che non venga detto dalle carte stesse, e cercherò di farvelo notare con qualche trucco.

Per dare un significato alle carte la prima domanda da porsi sarebbe: cosa stanno facendo le lame che ho davanti
A questa domanda dovrebbero conseguirne varie osservazioni:

  1. Osservare attentamente i movimenti della carta e provare ad associare a questi movimenti un verbo d’azione. Esempio: sta camminando, pensando, governando, conquistando, danzando etc…
  2. Osservare dove stanno guardando i nostri personaggi, e chiedersi su chi o cosa è rivolta la loro attenzione.
  3. Individuare ciò che tengono tra le mani e ragionare sull’utilizzo di tali oggetti. Capire a cosa potrebbero servirci se li avessimo tra le mani noi.
  4. Identificare i simboli che si ripetono o immagini che si oppongono tra loro.

Da questo tipo di osservazione si inizia allora a costruire un dialogo che ci permetterà di analizzare la situazione e di dipingerla come fosse un quadro.

 

 

Seguire gli sguardi

 

Donne unite da un’amicizia sincera

 

Fare attenzione a dove si posano gli sguardi e le direzioni è di grande aiuto iniziale per l’analisi poiché lo sguardo si posa dove va il pensiero.
Se un personaggio guarda a sinistra, un altro potrebbe guardare a destra, un altro ancora di fronte. Questa simbologia delle direzioni è molto importante poiché ci offre un indizio preciso su quale sia il diverso atteggiamento dei personaggi nei confronti delle cose e ci aiuta a identificare l’oggetto da cui sono attratti.

Cosa stanno guardando?

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Se dovessimo pensare a una linea temporale (sebbene formalmente il tempo passato e futuro non esistano), possiamo considerare la sinistra come il luogo della memoria, il davanti come il presente e la destra come il divenire. 

 

Il viaggio tra le donne dei tarocchi

 

Questo viaggio inizia con le prime tre donne del mazzo, le donne “istituzione” o le donne di potere.

Le prime due donne di potere sono la papessa II e l’imperatrice III che arrivano subito dopo la carta del bagatto. Una dopo l’altra sembrano completare concettualmente la rappresentazione spirituale e carnale della donna, rappresentando in pieno il femminile.
Questo duo prende ulteriore forza in compagnia dell’imperatore IV e del papa V in un quadretto che mostra chiaramente la relazione dei due archetipi universali.

La terza carta di potere è infine la lama VIII, la giustizia, che tiene in mano una spada e una bilancia.

A cosa le serviranno questi oggetti?
Ma soprattutto, se dovessimo trovarci una bilancia e una spada tra le mani, noi per cosa le useremmo?

 

 

Le tre donne di potere: la Papessa, l’Imperatrice e la Giustizia

 

La donna Papessa, o la gran sacerdotessa

 

 

La papessa guarda verso destra, e tiene tra le mani un libro o un quaderno. 

Certamente se all’epoca della creazione dei tarocchi, questo personaggio venne rappresentato immerso nella lettura possiamo dedurne che si volesse rappresentare una persona di cultura, una conoscitrice delle lettere e padrona del sapere. 

Il velo è una separazione dal mondo ma serve soprattutto a coprire, nascondere, o anche a svelare cose che erano segrete e misteriose.

In linea generale i verbi d’azione a lei associati potrebbero essere meditare, riflettere, leggere, studiare, comprendere, conoscere e anche attendere, visto il senso di staticità che trasmette.

Chi è la papessa?
La papessa è una donna consacrata a una divinità. Non è una donna di mondo come l’imperatrice ma una grande sacerdotessa o una badessa.
Se è la sposa della divinità, è anche la madre simbolica di tutte le madri, una Grande Madre che come tutte le donne di spirito è molto feconda ma non sul piano fisico quanto sul piano spirituale.

Nell’osservazione ci appare come una donna pensierosa, rigorosa, colta e dallo sguardo intenso e profondo.

Per il suo aspetto e la sua età potrebbe rappresentare una madre, una nonna, una vecchia zia, o perché no, anche una suocera.

 

La donna imperatrice, la comunicatrice

L’imperatrice ha la testa un po’ sporta in avanti, e tiene in mano uno scettro e uno scudo con l’effige di un aquila.

A cosa si potrebbero ricondurre?

 L’aquila è un animale estremamente intelligente che ha una visione dall’alto, che sa guardare lontano, a cui non sfugge nulla e che esprime lungimiranza. Suggerisce la parola intelligenza, chiaroveggenza e il sapere avere una visione panoramica del tutto.

Lo scudo su cui è posta è facilmente riconducibile al sapersi difendere ma anche al saper proteggere se stessi e gli altri.

Lo scettro e la corona sono due simboli di supremazia intellettuale. Perché? perchè solo alle donne di potere era concesso lo studio, la conoscenza e la scrittura. 

Cosa sta facendo?
Sta regnando, comunicando, e sicuramente anche ascoltando.
In quasi tutti i mazzi l’imperatrice è una donna molto bella, amabile, intelligente ed incredibilmente graziosa. Certamente sarà forse anche una donna un po’ frivola e vanitosa ma questo lo si potrà capire solo dalla lettura del momento.

L’imperatrice è giovane ed è una donna feconda ma non come la papessa sul piano spirituale, quanto sul piano fisico. Essendo feconda mette al mondo, crea e dunque è anche creativa.

In una lettura l’imperatrice potrebbe identificare un’amica giovane, una sorella, una figlia, o anche una fidanzata e naturalmente tutte le donne cretive e intellettuali come scrittrici e giornaliste.

 

 

La donna Giustizia o la signorina Rotter Mayer

Questa carta è un ponte che si colloca tra le donne di potere e le donne che incarnano le virtù umane come vedremo in seguito.

La giustizia tiene una spada con la mano destra, a cosa le servirà?
Se dovessimo assegnare dei verbi all’uso di quest’oggetto forse diremmo che le serve a tagliare, scindere, dividere e discernere.
Con la mano sinistra invece regge una bilancia di cui si serve per valutare, riequilibrare, soppesare, ed essere equa.

Con un volto impenetrabile e imparziale sta infatti valutando, giudicando, soppesando.

La sua capacità di discernimento, in qualità di rappresentate della Giustizia terrena, la porta ad esprimere un giudizio riconducibile a un’idea di perfezione in cui ci rispecchiamo come società.
Il perfezionismo della giustizia non sfugge al suo gesto di bilanciare al meglio possibile, ma è anche un gesto ingannevole, non a caso in quasi nessun mazzo la sua bilancia è perfettamente allineata (come vedete anche nel dettaglio fotografico). Questo gesto ci ricorda la nostra natura umana perfettibile e l’inutilità del perfezionismo.

Le donne riconducibili alla giustizia sono senz’altro donne severe, rigorose, perfezioniste ed esigenti ma non per questo cattive. A lei possono essere ricondotte anche le donne di legge, o tutte quelle donne che rappresentano l’autorità, gli enti o le istituzioni.

 

 

Con la giustizia si conclude il ciclo delle delle donne di potere.

A queste donne seguiranno gli altri due cicli nel prossimo aticolo.
Il primo ciclo con le carte che incarnano le virtù umaneLa Giustizia, la forza e la temperanza e infine il secondo con le carte appartenenti al mondo naturale: le stelle, la luna e il mondo.

 

Se questi suggerimenti interpretativi vi sembrano utili, in attesa del prossimo articolo, non vi resta che prendere il mazzo, fare un respiro profondo e divertirvi! 

 

 

Vi auguro un buon lavoro interiore!

 

 

 

 

Se ti è piaciuto quest’articolo seguimi alla pagina: Feminas blog – Il risveglio della consapevolezza femminile

 

 

 

Riferimenti mazzi di tarocchi:

 

Le foto dei tarocchi esplicativi che trovate lungo l’articolo sono i tarocchi marsigliesi di Jean Dodal  (Lyon 1701) restaurati nel 2002 da Jean Claude Flornoy. Ne sono innamorata. Qui trovate il link di riferimento del mazzo: Le tarot par Jean-Claude Flornoy

I tarocchi nella foto di copertina sono invece i tarocchi di Marsiglia di Nicolas Covers (Marseille, 1760), restaurati da Carlo Bozzelli ed editi dalla DalNegro.

1 Comment

  • Sicuramente avrai provato a cercare in internet una spiegazione della lettura dei tarocchi come ho fatto io ma è difficile trovarne una che ti spieghi concretamente i particolari da osservare e ti dia una lettura innanzitutto incentrata sul femminile come hai fatto tu. Ti faccio i complimenti. Hai fatto bene a sfatare con brevi accenni, i pregiudizi e le storture legate a questo metodo di lettura. Si vede che hai approfondito molto e hai vinto la resistenza di tenere per te la conoscenza condividendola con i ricercatori. La conoscenza ci renderà liberi. Spero che proseguirai in questa condivisione. Chissà quante informazioni ancora ci riserverai. Brava. Complimenti veramente.

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