Le erbe consacrate alle dee, sacre alle donne

Ottobre 6, 2018 7685 Visite Caterina

 

Nel tempo antico era grande il valore delle erbe e l’essere umano riconosceva in esse l’incarnazione della divinità. La ricchezza dei campi con i loro cicli stagionali era motivo di preghiera e la raccolta assumeva i connotati del gesto sacro. Molto spesso queste erbe prendevano vita da parti fisiche o da gesti compiuti dalle divinità stesse e fu naturale che riti e mitologia iniziassero a incrociarsi per lasciare in eredità usi e cure di tipo magico o curativo.
Le piante e le erbe erano parte di un progetto vivo nella mente umana, che riconosceva la sacralità della vita e il ruolo cosmico di ciascun essere vivente.
Nel corso della storia il rapporto dicotomico tra donne ed erbe è emerso particolarmente nel suo aspetto negato ma furono molte le donne che 
nel tentativo di svelarne i tratti e i poteri ne indagarono le proprietà.

 

Le erbe consacrate alle dee

 

Sacerdotesse vestali al culto della dea Vesta

 

Ho voluto scegliere alcune piante che furono consacrate a varie dee, per ripercorrerne miti e curiosità e indicare l’uso atto ad una specifica problematica femminile. La scelta è ricaduta su alcune erbe che nel tempo antico furono molto note ma che nel tempo moderno, con l’avvento della chimica di sintesi, sono cadute nell’oblio.

Dietro ad ognuna di queste erbe consacrate ad alcune dee ho scelto un’erba chiave per accompagnare ogni momento della vita femminile, dolore premestrualeciclo, allattamento, sterilità, menopausa.

 

L’agnocasto sacro alla dea Artemide e la sindrome premestruale

 

Vitex agnus castus L.


Della variegatissima flora consacrata ad Artemide col suo viola intenso spicca l’agnocasto. Quest’erba conosciuta fin dall’antica Grecia era sacra alla dea Artemide, dea delle iniziazioni e dei misteri femminili nonché protettrice della verginità e castità.
Questa pianta aveva la capacità di abbattere gli ardori sessuali, così nell’antica Roma le sacerdotesse della dea Vesta vi si addormentavano sopra perché essa infondesse in loro la forza della castità.
Quest’erba è straordinariamente utile durante la sindrome premestruale poiché agisce sugli ormoni femminili, estrogeni e progesterone. Agendo su dopamina e prolattina regolarizza a monte la secrezione di progesterone e per questo regolarizza il ciclo. La famosa castità dell’agnocasto è dovuta al fatto che questa manipolazione ormonale crea un abbattimento del desiderio sessuale a cui consegue effettivamente una castità, proprio quello che serviva alle vergini sacerdotesse al cospetto di Artemide e di Vesta.

 

La ninfa Melissa e l’acqua per i dolori mestruali

 

Melissa Officinalis

 

Melissa è un nome di origine greca, da mel ape. Si dice che questa ninfa fosse così bella che Apollo si innamorò perdutamente di lei trascurando i doveri del carro e facendo calare le tenebre sul mondo. Per questo motivo venne punito e questa bellissima ninfa fu trasformata nell’ape regina!
La melissa, con il suo splendido profumo di limone irresistibile per le api, ha particolari doti sui dolori del ciclo mestruale.
Nel 1600 i monaci carmelitani composero un particolare preparato, ancora oggi esistente, la famosa acqua di melissa. Questo preparato era estremamente efficace e aveva particolari doti sedative per varie problematiche. La foglia della melissa a forma di cuore infatti, sulla base della teoria delle signaturae, venne indicata da Paracelso come erba calmante del cuore e degli stati di contrazione addominale. Ancora oggi è una validissima alleata delle donne durante i dolori mestruali.

 

La verbena di Iside, Freya e Venere. L’erba dell’amore della montata lattea

 

Verbena Officinalis


Pianta molto affascinante, la storia della verbena attraversa i secoli sancendosi come erba consacrata a numerose dee e dalla indubitabili proprietà magiche. Verbenacae dalla radice indoeuropea significa verga o bacchetta magica.
Quest’erba sacra fu consacrata 
in Egitto alla dea Iside, poiché fu proprio grazie alle sue lacrime per la morte di Osiride che essa venne generata.
Chiamata hiera botane o erba sacra dai greci ed herba veneris per l’amore di Venere dai romani, veniva adoperata per preparati e filtri d’amore in virtù dei riti di riavvicinamento. Consacrata per questo alla dea Afrodite.
Annoverata tra le erbe magiche da raccogliersi la notte di San Giovanni veniva bruciata anche per invocare la dea Freya, dea di amore e fertilità presso i celti. Popolarissima tra i druidi veniva utilizzata nelle cerimonie sacre e per lavare gli altari.
Famosissima tra gli antichi, veniva suggerita sotto forma di decotto da Ippocrate e Galeno come pianta afrodisiaca per incentivare l’aumento di fertilità femminile. Oggi viene usata per stimolare le contrazioni uterine durante il travaglio e per aumentare la produzione di latte. Come tutte le erbe è però sconsigliata durante la gravidanza che è sempre bene lasciare in pace da sostanze naturali e di sintesi.

 

 

Il Trifoglio rosso della dea Brigid che abbraccia la menopausa

 

 

 

trifolium pratense o rosso

 

Tre sono le foglie del trifoglio, come tre i reami per i druidi: il regno dell’Acqua, della terra e del cielo. Tre erano i reami perché tre erano le fasi della vita, perché tre erano gli aspetti della triplice dea Brigid. Il nodo che ne rappresentava l’aspetto era infatti simbolicamente il nodo di Tyrone, ben noto ai praticanti di magia.

nodo di Tyrone

Usata come potente amuleto di protezione, si trova ovunque nei campi ed era conosciuta e utilizzata in antichità per le sue incredibile e numerose proprietà fitoterapiche.
I motivi di riscoperta di quest’erba oggi sono dovute alla strettissima correlazione con la menopausa. Questa pianta sembra essere una validissima sostituta delle terapie ormonali grazie al suo alto contenuto di isoflavoni. Questi ultimi agendo come estrogeni sembrano incidere in modo altamente significativo sui vari sintomi di questa fase femminile: vampate, insonnia, cefalea, secchezza vaginale etc… 

 

Erbe sacre e compagne di vita

 

Come sempre la natura non ci lascia a secco e ha messo intorno a noi tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Nemmeno i nostri avi si lasciavano sfuggire la bellezza delle erbe più inusuali che proprio per le loro straordinarie capacità curative rappresentavano aspetti o tratti delle divinità.

Ci fu un tempo in cui queste erbe erano divinità o parti di loro, e accompagnando l’essere umano lungo tutta la sua vita ne riconoscevano il dono e il grande valore di generazione della madreterra.

Da uno studio condotto da Erika Maderna è saltata fuori una bellissima preghiera ritrovata in un antico erbario che ricorda la venerazione dei nostri avi e delle nostre ave verso la sapienza della terra che congiuntamente alla divinità collaborava per la buona riuscita della guarigione dell’umanità. 

 

O erbe potenti, ora a tutte voi rivolgo la mia preghiera!
Imploro la vostra autorità, voi che la Madre Terra
ha generato e ha offerto in dono all’umanità:
ha riunito in voi i rimedi e i poteri curativi,
affinché siate sempre utilissimo aiuto
per l’intero genere umano.
Di ciò vi supplico e prego: venite,
avvicinatevi più rapidamente con le vostre virtù,
poiché Lei, che vi ha creato, mi ha concesso
di raccogliervi; è inoltre propizio colui al quale
l’arte medica è stata affidata. E nella misura in cui
la vostra virtù ne ha il potere, assicurate il rimedio
che giovi alla salute.
Vi prego che mi facciate grazia
per la vostra forza, affinché in ogni situazione,
qualunque atto avrò compiuto nel vostro nome,
a chiunque vi avrò somministrato, garantiate successo
e rapido effetto. Che sempre mi sia lecito,
col favore della vostra autorità,
raccogliervi…
vi farò offerta dei frutti della terra e vi renderò grazie
nel nome della Madre che stabilì che foste generate.

 

Con questo  breve percorso di poche erbe voglio ricordare che c’è sempre attorno a noi “la divinità” di cui abbiamo bisogno. E se siete incuriosite dall’uso di queste erbe non vi resta che bussare alla porta del parere congiunto di medico ed erborista perché le proprietà delle erbe non sono opinioni ma dati di fatto e un lavoro di squadra è possibile e necessario.

 

 

Note approfondimento.

Erika Maderna, Quando le erbe erano dei. Link: https://wsimag.com/it/cultura/321-quando-le-erbe-erano-dei

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